Cyberstalking

Il Cyberstalking, anche conosciuto come stalking online, si verifica quando una persona utilizza internet o altri mezzi digitali per molestare, minacciare o perseguitare un’altra persona.

Questo tipo di persecuzione si verifica solitamente attraverso l’invio di messaggi indesiderati, e-mail, commenti offensivi o minacciosi sui social network, forum, chat o altre piattaforme online.

I cyberstalker possono monitorare costantemente la vittima, cercando informazioni personali su di lei e utilizzandole per creare angoscia, paura o disagio. Possono inviare messaggi intimidatori, diffamatori o minacciosi, invadendo la privacy della vittima e violando i suoi confini personali.

Il Cyberstalking può avere conseguenze gravi per la vittima, come ansia, depressione, isolamento sociale e perdita di autostima. Può anche comportare danni reputazionali e danni alla carriera professionale o alle relazioni personali.

In Italia il Cyberstalking è considerato un reato ed è punito dall’art. 612-bis (“Atti persecutori”), aggravato ai sensi del comma 2 per il fatto che vengono utilizzati strumenti informatici o telematici.

Affinchè si configuri il reato, tuttavia, occorre che l’attività persecutoria abbia avuto delle conseguenze, ovvero che sia stato tale da “cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita” v. art. 612 bis co. 1 c.p.)

È importante peraltro ricordare che il Cyberstalking è un reato anche in molti Paesi oltre all’Italia, e può essere perseguito legalmente.

Le vittime di Cyberstalking dovrebbero raccogliere prove delle molestie (anche screenshot) e rivolgersi alle autorità competenti per denunciare l’abuso e ottenere supporto.

V. nel mio Blog l’articolo: Cyberstalking: come tutelarsi dalla persecuzione online

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